Profonda e inguaribile delusione.
Voglia di cambiare tutto.
Dimenticare.
Ricominciare.
Resettare tutto. Tutti.
Morire per Rinascere.
Andare per non tornare.
Paura. Paura di cambiare.
Come sempre.
Come tutti.
Profonda e inguaribile delusione.
Voglia di cambiare tutto.
Dimenticare.
Ricominciare.
Resettare tutto. Tutti.
Morire per Rinascere.
Andare per non tornare.
Paura. Paura di cambiare.
Come sempre.
Come tutti.
Sei uno scoglio a cui mi aggrappo
per resistere alle intemperie del mare,
che mi sembra saldo e sicuro
nella continua risacca del mare,
eppur ispido e duro,
così scivoloso,
così scomodo e crudele sul mio ventre molle e lacerato.
Eppur un mare mi aspetta
e alle tempeste si alternano sereno e avventura.
E una spiaggia si stende lunga per il mondo.
E forse tutta la meraviglia del mondo si staglia
oltre questo piccolo scoglio.
E io tutta la sto perdendo,
quando così poco basterebbe a lasciarti andare,
a smettere di aggrapparmi
a una paura irreale.
Vorrei sparissi, semplicemente smettessi di essere, dal mio presente ma ancor più dal mio passato.
Vorrei vivere come se non fossi mai stata, così da non potermi mancare, da non poterti sognare, da non temere un tuo messaggio, un tuo sguardo, un tuo bacio.
Vorrei che non fossi per me nulla, se non una nostalgia di qualcosa che non è mai stato. Un sentore di assenza nel petto nei meriggi autunnali che non sai chiamare per nome, ne sai comprendere nella mente.
Vorrei che per me fossi quel qualcosa che manca sempre quando piove in silenzio e nessun ricordo ci consola.
Quell’indefinito costante che muove all’arte gli artisti, alla guerra i potenti e all’azione il mondo intero e che tutti vivono senza saper nominare.
Tranne me, per il quale hai un nome, chiaro e ineffabile che, ahimè, non saprò dimenticare.
Quando un uomo ti ama
E fa di tutto per te
E si calpesta l’anima per starti accanto
E non vede che rose da regalarti
E il tuo sorriso tra la gente
E non dorme la notte
E non vive di giorno
Perché ogni pensiero, ogni respiro
È cosi intriso di te
Da non rendere nient’altro nella vita
Meritevole di un solo momento d’attenzione
Quando quell’uomo ti lascia
E volta le spalle
Non aspettare un ritorno,
Non sperare in un momento
Per riaverlo in futuro
Non credere nulla
Non scrivergli
Non pensarlo
Perché quell’uomo l’hai perso
Perché lui ti ha dato il suo tutto
E non è bastato.
Il segreto per andare avanti è non fermarsi.
Ad un certo punto ti ritroverai senza più sapere dove stai andando, ma l’unica cosa certa è che alla fine sarai in posto molto lontano e, nel bene e nel male, sarà molto difficile ritornare al punto da cui eri partito.
Nero
Nero è un colore
L’assenza di colore
Nella sintesi additiva
O la somma di tutti, in quella sottrattiva
La somma di tante ingiustizie
Che ci tolgono valore
O l’assenza di umanità
Nella voce della gente.
Nero è un livido
Che sul nero non si vede
E cosi una storia
Fatta di dolore
Che cela per se stessa
La forma del proprio livore.
Cosi è che voci nere
Parlano a voci nere
Con un canto che gli altri
Non posso ascoltare
Perché risuona in una pelle
Che non è la loro.
Perché il nero non è un colore
Ma è un’assenza nel mondo
Che parla di tutti.
Ed è per questo che conta.
Perché è il colore che parla di un dolore
Che nessuno dovrebbe provare.
Perdere chi ci fa star bene è terribile, ma la vera tragedia è dimenticarsi il modo di star bene con se stessi.
L’amore ai tempi del corona
È difficile
Perché si spera di più
Si cercan di più
Dei segni negli astri
Si crede di più che la vita sia un film
E noi i protagonisti
Di una guerra col mondo
Noi gli eroi
Di questo dramma globale.
Ed ora che il grande atto si compie
Tutto si dispiega in nostro favore
Come da copione
E la pellicola gira
E i drammi ci circondano
E tutto è grandezza
Di umani dolori
Di umane speranze
Eppure tutto accade
Senza che niente succeda..
E la pellicola segue
E il riflettore si spegne
E noi usciamo
Come comparse intraviste
E dell’amore rimane
Quel che in principio avevamo.
Tuo ero, sono, sempre stato.
Tuo ma non di me, mai mio, mai libero, mai sicuro. Catene di gioia e speranza, di significato ed essenza. Prigioniero di un futuro troppo bello da poter essere scambiato. Il dramma d’un amore insostituibile, a cui tutto di me era legato.
Tutto di me lo è tutt’ora.
E nei miei occhi la pochezza di quant’ero. E tu principessa d’un cialtrone, dama senza castello, regina d’una reggia senza mura. E io misero me, ad avermi come unica cosa da donare. Quanta pochezza ai miei occhi da scambiarti per l’assoluto sogno del mio cuore.
Quanta paura serve a un uomo innamorato per fargli perdere il suo amore? Solo quel tanto che a me è bastato. Quel tanto che gli cala gli occhi, e gli allontana le mani, e gli toglie il calore dalle braccia. Quel tanto che basta a far sentire il suo tutto, poca cosa, dimenticato.
Quel tanto di troppo che piega l’amore d’un uomo nel peccato, e gli fa cercare nella crudeltà quella libertà che tanto ha sperato, d’essere padrone del suo cuore, d’essere del proprio amore comandante e non soldato. Cosi si uccide un sogno realizzato. Così si perde l’unica donna a cui il proprio cuore sempre sarà legato.
Più passa il tempo,
Più trovo ragioni per non amarti
Eppure non smetto.