Come un albero cavo
di sola corteccia
svuotato
sto
radicato
in un passato
troppo prossimo
per essere dimenticato.
Baci, come foglie morte, secche, sparse su di un suolo duro.
Il mio autunno avanza.
Sospiri rintanati, in letargo, attendono, chiusi,
l’ennesima primavera mancata.
Tace
il canto dei boccioli schiusi.
Vuoto
per accogliere un’eco
Rimango.
versi che nella loro mesta tristezza sanno farsi ascoltare nel loro incisivo canto
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Ti ringrazio 🙂
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Versi amari e taglienti…lasciano il segno.
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Grazie 🙂
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Che bella!
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Grazie 🙂
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molto bela
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scusa, molto bella!
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Grazie 🙂
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Belli i primi versi che assumono la forma di un albero scavato, in ogni direzione, ma anche di una clessidra, del tempo che scorre o che sembra non scorrere mai. Buona giornata 🙂
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Grazie 🙂
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Probabilmente per uscire da quel vuoto basta solo saper ascoltare quell’eco. Bella!!!
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Grazie per averti aggiunto ai tuoi preferiti!
Sto imparando l’italiano e la tua poesia sarà per me il modo più piacevole per imparare una lingua.
Corteccia – Kora un nouve parole!
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Grazie a te !
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Splendida poesia, complimenti! 🙂
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